Meglio Rgb o Cmyk? Ecco quale impostazione di colore utilizzare in base al file

Il tuo file è pronto per essere stampato ma sei indeciso su quale sia il formato più adatto in cui salvarlo e hai paura che i colori che visualizzi sullo schermo non avranno la stessa resa una volta su foglio.

La domanda che ti attanaglia in particolare è: RGB o CMYK? Può sembrare un quesito banale, ma è importante conoscere la differenza tra questi due sistemi per non rischiare di penalizzare la resa del progetto grafico su carta.

Il metodo di colore è, infatti, un modo di rappresentare i colori nell'ambito della grafica digitale e in quello della carta stampata. Non importa se devi stampare fotografie o documenti, la regola vale per tutti i prodotti stampati: a ognuno va associato il sistema più idoneo.

Quelli citati, in particolare, sono i due principali metodi, riconosciuti universalmente, per identificare la percezione, la sfumatura e l'intensità dei colori, ma scopriamo meglio come funzionano e perché preferire l’uno o l’altro.

Che cosa è il metodo RGB?

RGB è l'acronimo che sta per Red, Green e Blue (rosso, verde e blu). Questi sono i tre colori di base che vengono utilizzati per creare tutto il ventaglio di colori disponibili. È un procedimento denominato additivo perché si sommano le differenti percentuali di luminosità di ogni colore di partenza per ottenere tutti gli altri. La somma va da 0 a 255 dove zero corrisponde al nero e 255 al bianco.

Caratteristiche e particolarità del metodo Cmyk

CMYK è l'acronimo che sta per Cyan, Magenta, Yellow e Black (ciano, magenta, giallo e nero). Come nel metodo precedente, questi sono i colori di partenza che serviranno a ricavare tutti gli altri. A differenza del metodo RGB, però, questo criterio di assegnazione colore viene definito sottrattivo perché il colore risultante si ottiene a partire dalla differenza di percentuale di luminosità dei quattro colori. Si assegna a ogni pixel un valore di intensità da 0 a 100: se il valore è zero, il colore è bianco. Se invece il valore è 100, si ottiene una tonalità di marrone a cui va aggiunta una percentuale di K (black) per ottenere un vero e proprio nero.

Cmyk o Rgb per la stampa: quale preferire per il proprio progetto?

La differenza principale fra i due metodi sta nella quantità di colori e nell’intensità di ogni sfumatura. I colori con metodo RGB sono più vivaci e la gamma di colori è molto più ampia. I colori che vediamo sullo schermo sono infatti in RGB.

Il metodo CMYK invece presenta colori più spenti e una gamma ristretta. Il metodo CMYK viene usato comunemente per la stampa a colori.

Quindi meglio optare per RGB o CMYK?

Se il tuo progetto avrà una resa esclusivamente digitale è bene impostare il file di esportazione in RGB, al contrario, se il tuo lavoro sarà pubblicato su carta stampata sarà consigliabile utilizzare il CMYK. In questo modo il risultato finale non sarà falsato in nessun modo e la tua idea, una volta ultimata, sarà uguale a quella originale!

Sei ancora indeciso su quale metodo di colore sia il più adatto per il tuo lavoro? Hai capito cosa fa per te tra RGB e CMYK, ma non sai ancora quale toner scegliere per la tua stampante? Abbiamo una risposta per ogni tua domanda, contattaci senza impegno e saremo felici di darti una mano.